Ospedali militari del 1859

map-italia…SUL TERRITORIO ITALIANO

A dire di Louis Cazalas, medico dell’armata francese in Italia, gli ospedali che operarono nel territorio italiano per il soccorso ai soldati feriti e ammalati della guerra del 1859 si dividevano in tre categorie:

1. ospedali gestiti dall’esercito sardo o comunque da italiani;
2. ospedali dell’armata francese o comunque gestiti dal personale dell’esercito francese;
3. ospedali a gestione mista.

A questi si aggiungevano altre situazioni di cura attivate in ambito privato, presso strutture messe a disposizioni da casate di elevata condizione sociale o in singole famiglie.
Sempre secondo Cazalas, solo ad Alessandria, Genova e Torino erano presenti le tre diverse tipologie, mentre in tutte le altre situazioni erano operativi solo ospedali misti o a gestione esclusivamente italiana ma non francese.
In totale, ancora secondo Cazalas, in questa rete sanitaria trovarono cura circa 125.000 feriti e malati italiani, francesi e austriaci.
Jean-Charles Chenu parla di oltre 300 ospedali e strutture sanitarie attivate in 187 località, di cui 173 nel nord e centro Italia, come illustrato dalla mappa interattiva.

map-francia…SUL TERRITORIO FRANCESE

Durante lo svolgimento della guerra i soldati francesi feriti e ammalati furono curati nelle strutture ospedaliere attive sul territorio italiano. La situazione cambiò alla conclusione delle operazioni belliche, sul finire del luglio 1859. Allora un immenso afflusso di soldati feriti e convalescenti venne movimentato dalla Lombardia e dal Piemonte verso Genova; qui i soldati furono imbarcati per raggiungere via mare le città di Marsiglia e di Tolone. Una volta arrivati nei porti francesi, essi vennero smistati verso strutture ospedaliere e convalescenziari in diverse realtà del territorio francese (14 secondo Jean-Charles Chenu) come indicato dalla mappa interattiva.

map-austria…SUL TERRITORIO AUSTRIACO

L’esercito austriaco in ritirata, oltre ad aver lasciato come prigionieri in mano franco-piemontese un gran numero di soldati feriti e malati, aveva con sé comunque una gran massa di soldati infermi da evacuare. Questi vennero trasportati attraverso le linee ferroviarie che transitavano per il Veneto e per il Brennero, ma anche via mare. Secondo i dati in nostro possesso, elaborati dall’Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’esercito prussiano, oltre 48.000 soldati furono smistati verso strutture sanitarie dei territori dell’Impero in Ungheria, Galizia (oggi tra Polonia e Ucraina), Boemia e Moravia (Repubblica Ceca). Inoltre, sempre secondo lo Stato Maggiore prussiano, tra luglio e dicembre 1859 più di 88.000 feriti e malati furono curati negli ospedali di Veneto, Tirolo e Carinzia (Austria) e Carniola (Slovenia).

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