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Roberto Albanese, Il Roseto della Pace. Le donne lombarde nel 1859, Edizioni Il Cartiglio Mantovano – Mantova, 2009, 128 pagine.

copertina_FRONTE300 mila soldati coinvolti, complessivamente 30 mila morti, 70 mila feriti. Una decina le nazionalità europee coinvolte e non pochi soldati in arme sono nord africani. Dietro la tragica aridità di queste cifre si cela l´opera umanitaria di migliaia di donne che – in un moto spontaneo iniziato nell’Alto Mantovano e sviluppatosi in tutta la Lombardia – si sono prodigate per dare assistenza ai caduti e ai feriti della battaglia del 24 giugno 1859 a Solferino e San Martino.
Questa battaglia, di cui si celebra quest´anno il 150° anniversario, per tradizione è considerata momento di nascita della Croce Rossa Internazionale, ma in realtà e più in profondità è la manifestazione di un fatto rivoluzionario, di valore epocale. Per la prima volta gli sconfitti non vengono abbandonati alla mercé dei vincitori ma vengono aiutati e soccorsi. Non per iniziativa di una singola persona, ma di un movimento di popolo, dove le donne sono le protagoniste. Dal male della guerra e della battaglia più cruenta sorgono perciò una cultura e un´opera di pace grazie all´impegno delle donne.
Queste vicende vengono documentate con un taglio storiografico da Roberto Albanese, che indaga sulle cause dell´iniziativa spontanea delle donne dell´Alto Mantovano e rivisita il ruolo di Jean Henry Dunant fondatore della Croce Rossa internazionale. La seconda parte del volume è un godibilissimo romanzo, scritto dallo stesso Albanese e ambientato a Solferino.
Il volume si propone pertanto come opera culturale ma soprattutto come occasione per dare vigore alla cultura della pace e proporre nuove iniziative in tal senso, nel segno di un’Europa finalmente unita e impegnata nella costruzione della pace a scala mondiale.

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